ISIA Firenze reinterpreta una poltrona di Mirabili Design per un futuro più sostenibile

Progetto:  design_fiction a cura del Professor Mirko Tattarini

DESIGN_FICTION

Partendo dallo studio dell’estensione del ciclo di vita degli oggetti di design, gli studenti del corso di Design Strategico di ISIA Firenze hanno hackerato/reinterpretato una poltrona di Mirabili Design creando 14 nuovi progetti. Il concept “design_fiction” a cura del professor Mirko Tattarini è quello di riscrivere la storia del design intervenendo sulla filiera del “sistema prodotto” per proiettare nel futuro una cultura del materiale più sostenibile.

Hackerare un oggetto significa interpretarlo diversamente da quanto previsto dalla sua prima progettazione, svelarne le opzioni, ampliarne l’orizzonte d’uso, quindi allungarne la vita sconfiggendo l’obsolescenza percepita. Quella stessa che porta a dismettere cose che molto avrebbero ancora da dare.

Questo progetto si propone di definire un futuro più sostenibile attraverso gli oggetti, una generazione di arredi non definitivi, ma aperti e pronti ad essere interpretati nelle forme, nei materiali e anche nell’uso.

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ABOUT | progetto: Emma Carpignani

About - progetto: Emma Carpignani
Poltrona ABOUT | Emma Carpignani

About è una poltrona che nasce dalla sostituzione di braccioli originali con contenitori/espositori libro realizzati con metacrilato riciclato post-pandemico.
Queste azioni hanno una forte componente identitaria in quanto manifestazione di chi siamo e di chi potremmo diventare, in base alle scelte che facciamo e ai valori che decidiamo di abbracciare.
Attraverso una poltrona che espone i libri che amiamo, i giornali che consultiamo, le riviste che ci ispirano, raccontiamo un po’ di noi. Questa combinazione genera una linea temporale che racchiude insieme passato e presente, per la quale, grazie alle modifiche selettive apportate dall’utente, la poltrona diventa un oggetto che accompagna il percorso di una vita.

LEBEN | progetto: Arianna Bechmann

Il progetto della poltrona pulsante “Leben” si inserisce nel contesto dell’estetica Solarpunk, con un’operazione di upcycling e riciclo realizzata utilizzando scarti di pelle. Il nome “Leben”, che in tedesco significa “vita”, si riferisce non solo alla seconda vita che viene data ai rifiuti, ma anche alla poltrona stessa che prende “vita” attraverso la luce che ne simula il respiro.

I ritagli di pelle recuperati per il progetto e che ricoprono i braccioli sono il simulacro di foglie di piante rampicanti attraverso i cui interstizi emerge una luce pulsante che mette in risalto i tagli netti della pelle e allo stesso tempo dà un’anima alla poltrona.

LEBEN | progetto: Arianna Bechmann
LEBEN | progetto: Arianna Bechmann

TEXI | progetto: Annachiara De Marco

TEXI | progetto: Annachiara De Marco
TEXI | progetto: Annachiara De Marco

Texi è una poltrona dai cui braccioli si estendono tentacoli di tessuto imbottito, una sovrabbondanza di materiale che supera i confini dell’oggetto. Questo traboccare è una metafora della sovrabbondanza quotidiana, che provoca spreco oltre il necessario. Da un lato i tentacoli si estendono ulteriormente per determinare una seconda seduta. Questo eccesso di materia acquista così un significato, una nuova dimensione d’uso, una nuova vita. Un’emissione di luce si integra con i tentacoli ed esiste solo grazie all’intreccio con essi. Fa luce su coloro che utilizzano la seconda sessione, enfatizzando il pensiero trasversale. I rifiuti hanno un valore se glielo attribuiamo iniziando a cambiare il nostro punto di vista. cambiare il nostro punto di vista.

PRATO | progetto: Marta Panzarin

Prato è una poltrona che evoca il paesaggio verde di un parco. È realizzata con fili e scarti di produzione di lana e tessuti. I fili di lana, posizionati internamente ed esternamente ai braccioli, sono associati ai fili d’erba. Il tocco dei fili vuole evocare nell’utente la sensazione di “essere in un prato in un parco”, mentre la seduta e lo schienale permettono di rilassarsi in totale comodità.

 

PRATO | progetto: Marta Panzarin
PRATO | progetto: Marta Panzarin

CUSTODE | progetto: Federica Sani

CUSTODE | progetto: Federica Sani
CUSTODE | progetto: Federica Sani

Custode non è solo un posto a sedere, è un luogo in cui sentirsi al sicuro. Una piccola stanza che simboleggia un riparo dai violenti fenomeni meteorologici dovuti al cambiamento climatico. I due braccioli, infatti, si trasformano in un tetto all’occorrenza. Sono rivestiti internamente con feltro di lana, un materiale preindustriale con caratteristiche isolanti, mentre esternamente con un materiale impermeabile che non permette a nulla di penetrare all’interno.  Custode è un ricordo dell’infanzia, dei fortini che costruivamo da bambini e nei quali giocavamo. Non importa dove sia posizionato, una volta seduti, ci ritroviamo avvolti in un luogo che ci protegge.

ARIS | progetto: Irene Schiavinato

ARIS è un hacking sostitutivo che, attraverso nuovi braccioli, restituisce lo spazio simbolico alla natura, stimolando una riflessione sull’accettabilità del lusso. Insinuandosi tra i fori, la natura si riappropria dello spazio attraverso il proprio simulacro digitale, simbolo, desiderio e denuncia allo stesso tempo. I braccioli sono progettati secondo l’applicazione parametrica dei diagrammi di Voronoi e realizzati in stampa 3D stampa monomateriale per un indice di riciclabilità del 100%.

 

ARIS | progetto: Irene Schiavinato
ARIS | progetto: Irene Schiavinato

CORAL | progetto: Eulalia Talamo

CORAL | progetto: Eulalia Talamo
CORAL | progetto: Eulalia Talamo

È l’hack di una poltrona basata sul concetto di connessione, intesa come stretta unione tra due o più cose. In questo caso l’unione tra le forme della natura e quelle costruite. Una delle strutture naturali che meglio riflettono il concetto di connessione è la barriera corallina, un ecosistema capace di separare, unire e ospitare allo stesso tempo. Come la barriera corallina stimola la vita e offre riparo e dimora, così CORAL funge da rifugio per l’utente ed è caratterizzato da forme organiche matematiche secondo i diagrammi di Voronoi. L’intervento è realizzato attraverso l’upcycling di semilavorati (syilicon e tubi per acquari) e l’utilizzo di materiali di scarto in legno.

CLAUDE | progetto: Raffaele Marra

Claude è un upcycling ispirato e realizzato attraverso bagagli: cinghie, sacchetti e portaobiettivi trovano una nuova collocazione nel design. La composizione richiama il concetto di bricolage. Claude è un neo-nomadismo che vive al di là dello spazio domestico, definendo un nuovo modo di vivere il mobile, da struttura statica a composizione dinamica. L’utente è libero di prendere, trasformare e utilizzare strumenti agili e concavi.

CLAUDE | progetto: Raffaele Marra
CLAUDE | progetto: Raffaele Marra

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